Itinerari, collezioni e mostre virtuali
Da diversi anni i Musei dell'Università di Padova hanno avviato un processo di digitalizzazione del proprio patrimonio, in linea con le direttive nazionali e internazionali. Dal 2018 l’Università di Padova afferisce al sistema di catalogazione nazionale SigecWEB dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD).
L'archiviazione dei dati digitali è fondamentale non solo per garantire in modo efficace la conoscenza, gestione e conservazione dei beni, ma anche per la loro valorizzazione attraverso moderne piattaforme per la divulgazione in rete.
Gli itinerari
I Musei e le Collezioni dell'Università di Padova ci offrono un'originale lettura dei 17 Obiettivi dell'Agenda 2030 a partire dai reperti storici in essi conservati. Un grande percorso trandisciplinare, l'invito a riflettere sul contributo che ciascuno di noi può dare in risposta alla complessità della situazione ecologica e sociale attuale.
LE "COSE" DI GIOVANNI CANESTRINI
Giovanni Canestrini fu uno studioso eclettico, i suoi interessi svariati spaziavano in molti campi del sapere. Questo aspetto è rintracciabile nelle sue “cose”, nella serie di reperti e documenti che testimoniano della sua vita scientifica e civile. L’itinerario virtuale Le “cose” di Canestrini al Museo di Antropologia racconta un tassello di questa sua multi-disciplinarietà.
PALAFITTE EUROPEE NELLA COLLEZIONE NEUMANN
La collezione di reperti archeologici pre- e protostorici del Museo di Antropologia racchiude alcuni importanti nuclei che riflettono noti ed importanti fenomeni della storia museografica europea del XIX e del XX secolo. Palafitte europee nella collezione Neumann racconta uno di questi nuclei.
STORIE DA UN MONDO “PLASTIC FREE”
I reperti conservati in molti musei etnografici sia italiani sia europei sono spesso reperti “difficili” da raccontare e da valorizzare. Il progetto “Storie da un mondo ‘Plastic free’” propone una chiave di lettura che lega il museo ad una sfida del presente, quella della riduzione dell’uso della plastica. Come lo fa? Suggerendo attraverso i reperti uno spunto di riflessione: le materie prime artificiali non sono sempre state la norma e non sono scontate in tante parti del mondo che ancora vivono tradizionalmente. Un museo antropologico, specchio della realtà vivente, può raccontare anche questo.
PADOVA ROMANA NELLE COLLEZIONI DEL MUSEO DI SCIENZE ARCHEOLOGICHE E D'ARTE
Il Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte conserva un numero contenuto ma significativo di reperti riferibili all’antica Patavium ovvero la Padova di età romana: sono reperti sia provenienti da scavi urbani, sia pure riferibili all’attività di collezionisti di varie epoche; a questi si aggiunge un modello moderno ad uso didattico.
LE COLLEZIONI DIDATTICHE DEL MUSEO DI SCIENZE ARCHEOLOGICHE E D'ARTE
Il Museo di Scienze Archeologiche e d'Arte possiede molte collezioni archeologiche a valenza didattica che possono essere utilmente messe a disposizione di studenti e docenti nel corso delle attività didattiche ed educative che si svolgono in Museo. Grazie a campagne promosse dal CAM - Centro di Ateneo per i Musei, è stato possibile completare lo studio e la catalogazione dei manufatti che le compongono e proporli in forma di collezione virtuale.
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Il percorso presenta la ricca collezione di affreschi e dipinti su tavola, realizzati su commissione del rettore Carlo Anti negli anni 1938-1943, per decorare Palazzo Bo e Palazzo Liviano.
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Attraverso la presentazione di alcuni degli oggetti vallisneriani e poleniani conservati presso l’Università di Padova, il percorso propone un viaggio al cuore del Settecento patavino, un itinerario che si dipana fra arte, archeologia, storia naturale e fisica.
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ARTE ED ANTICHITÀ A PADOVA NEL CINQUECENTO. LA COLLEZIONE MANTOVA BENAVIDES
La collezione Marco Mantova Benavides, formatasi almeno dalla prima metà del Cinquecento, rappresenta uno spaccato unico del gusto antiquario del tempo ed è nel contempo preziosa testimonianza delle relazioni tra il collezionista-mecenate e gli artisti.
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La sala del Museo di Geologia e Paleontologia prende il nome dalle decine di magnifiche palme fossili che ne ricoprono le pareti. Rinvenute in famosi giacimenti del Veneto, le palme hanno un’età compresa tra i 50 e i 30 milioni di anni.
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MUSEO DI GEOLOGIA E PALEONTOLOGIA
Il museo di Geologia e Paleontologia raccoglie, oltre alle rocce, decine di migliaia di fossili di piante, invertebrati e vertebrati provenienti perlopiù da giacimenti delle Tre Venezie, testimonianza preziosa della presenza della vita sulla Terra sin dai tempi più remoti e dei cambiamenti della biodiversità nel tempo.
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LA FISICA TRA SETTE E OTTOCENTO NEGLI ISTITUTI SUPERIORI DEL VENETO
Nel territorio veneto è presente un cospicuo patrimonio scientifico ottocentesco e novecentesco, conservato presso licei e istituti tecnici e professionali, che testimonia l’evoluzione dell’insegnamento della scienza sperimentale nei vari istituti scolastici e, in alcuni casi, anche la ricerca svolta nelle scuole. L'itinerario è stato costruito in parte in collaborazione con le scuole stesse nell'ambito di alcuni progetti di Alternanza Scuola-Lavoro organizzati dal Museo di Storia della Fisica.
DA GALILEO A FREUD: OGGETTI, STORIA E STORIE DELL’ATENEO PATAVINO
Nato dal progetto il progetto “Scattered Collections”, il percorso presenta quella straordinaria quantità di materiale scientifico storico disperso nelle sedi dell’Ateneo, frutto della ricerca e della didattica condotte a Padova nel corso dei secoli.
ALLA SCOPERTA DEL MUSEO DI STORIA DELLA FISICA
La raccolta del Museo di Storia della Fisica rappresenta non solo una preziosa testimonianza dello sviluppo della fisica a Padova dal Settecento a oggi, ma racconta anche gli affascinanti sviluppi del pensiero scientifico e della tecnologia.
ALLA SCOPERTA DEL MUSEO DELL'EDUCAZIONE
Un percorso attraverso il ricchissimo patrimonio del Museo dell’Educazione, uno tra i più vasti del suo genere in Europa. Collezioni scientificamente selezionate per documentare come le giovani generazioni sono state educate nel corso degli ultimi due secoli, dalla nascita all’ingresso nella vita adulta.
TELEGRAFI, PONTI E VELOCIPEDI. GLI ARTIGIANI DELLA SCIENZA NELLA PADOVA DELL’OTTOCENTO
Non solo famosi costruttori internazionali, ma anche piccoli artigiani locali, i cui nomi sarebbero caduti nell’oblio se non fosse per la pregiata strumentazione che hanno costruito: sono gli “artigiani della scienza”, di cui l’Itinerario ricostruisce per la prima volta l’attività.
Le collezioni
TEATRO DEL MONDO: L'ATLANTE NELLE COLLEZIONI DELLA BIBLIOTECA DI GEOGRAFIA
La raccolta intende ripercorrere l’evoluzione dell’atlante geografico nella cultura occidentale, dal tardo Rinascimento fino alla prima metà del XX secolo.
ARCHIVIO DI ENRICO BERNARDI – LE FOTOGRAFIE
La collezione presenta una raccolta di immagini, lettere, manoscritti, estratti, opuscoli, manifesti di e su Enrico Bernardi, conservati presso il Museo di Macchine Enrico Bernardi dell'Università di Padova.
TAVOLE PARIETALI DEL MUSEO BOTANICO
La collezione comprende 98 tavole didattiche, di argomento botanico, prodotte tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.
La sezione degli invertebrati fossili del Museo di Geologia e Paleontologia comprende più di 50.000 reperti, la maggior parte dei quali provenienti dalle Tre Venezie. La raccolta, molto significativa sia dal punto di vista scientifico che didattico, testimonia l'evolversi della vita sulla terra e le vicende paleogeografiche lungo un arco di tempo di più di 500 milioni di anni.
La sezione dei vertebrati fossili del Museo di Geologia e Paleontologia comprende circa 5000 esemplari, la maggior parte dei quali provenienti dal Triveneto. I reperti, tutti molto interessanti, documentano la storia evolutiva dei vertebrati e testimoniano i cambiamenti climatici e geografici avvenuti nel corso dei milioni di anni.
ANTONIO VALLISNERI E LE SCIENZE DELLA TERRA
Il Museo di Geologia e Paleontologia conserva alcuni reperti fossili appartenuti al Museo vallisneriano. Antonio Vallisneri (1661-1730) insegnò Medicina Pratica all'Università di Padova dal 1700 al 1730. Nel corso degli anni aveva costituito una sua collezione, comprendente non solo reperti naturali, ma anche reperti archeologici, collezione che, alla sua morte, il figlio donò all’Università.
La collezione geopaleontologica del Barone Achille De Zigno, illustre paleontologo, fu acquistata privatamente dal Prof. Omboni subito dopo la morte di De Zigno (15 gennaio 1892) e formalmente donata all'Ateneo di Padova il 21 giugno 1894. La raccolta consiste di minerali, rocce e fossili per un totale di 10818 reperti.
L'OSSERVATORIO ASTROFISICO DI ASIAGO
Raccolta di foto riguardanti la progettazione e la realizzazione dell'Osservatorio di Asiago realizzato negli anni dal 1935 al 1942.
BAGLIORI NEL VUOTO. DALL'UOVO ELETTRICO AI RAGGI X
L’insieme di strumenti proposti illustra gli sviluppi paralleli della pneumatica e dell'elettricità dal Seicento al Novecento, fino agli sviluppi delle ricerche sui "bagliori nel vuoto" e alle loro rivoluzionarie conseguenze nel corso del XX secolo.
IL GABINETTO DI FISICA DI GIOVANNI POLENI
La mostra presenta gli oggetti della collezione di Giovanni Poleni (1683-1761), matematico, fisico, esperto di resistenza dei materiali, ma anche di architettura antica e di filologia, dal 1738 titolare di una cattedra di filosofia sperimentale. Il Gabinetto di Fisica che Poleni creò per queste nuove lezioni era situato al Bo e arrivò a contare circa quattrocento oggetti, di cui un centinaio è giunto fino ai nostri giorni.
GLI STRUMENTI DEL PRE-CINEMA DEL MUSEO DI STORIA DELLA FISICA
Dal Settecento in poi, anche il Gabinetto di Fisica dell’Università di Padova si arricchì di molti strumenti relativi alla proiezione di immagini e allo studio della visione e delle illusioni ottiche.
Le Mostre
ALLE RADICI DEL MUSEO BOTANICO
Un affascinante viaggio virtuale alla scoperta della storia del Museo Botanico e delle sue collezioni: l'Erbario, i modellini di funghi, i semi, le tavole didattiche e ancora palme, piante medicinali e molto altro, per raccontare secoli di ricerca e di uomini che questo prezioso patrimonio hanno raccolto e studiato.
PALAZZO CAVALLI. UNA CASA, UNA FAMIGLIA, MOLTE STORIE
Prima che museo, prima che sede universitaria, prima ancora di essere adibito a dogana o ad alloggio per l’esercito, Palazzo Cavalli fu per oltre due secoli prestigiosa dimora della nobile famiglia, cui lega il suo nome: i Cavalli, “gentil’homeni di Venetia”. Un attento lavoro di ricerca ha ricostruito la storia e il ciclo decorativo di un'affascinante dimora, oggi sede di Musei dell'Ateneo.
L’Università degli Studi di Padova è custode di due collezioni archeologiche, oggi conservate rispettivamente al Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte e al Museo di Antropologia. Entrambe le raccolte sono caratterizzate dalla presenza di reperti provenienti non solo dal territorio nazionale, ma anche da numerosi siti dell’Europa continentale e dall’Africa. Come sono arrivati a Padova questi oggetti? Perché sono divenuti patrimonio dell’Università? La mostra indaga proprio la storia della formazione dei due musei nella convinzione che le lunghe e complesse vicende di formazione siano la chiave per comprendere, oggi, la peculiare composizione di queste raccolte e le storie di ricerca che sono ad esse connaturate.
TRAVELLING MAPS - Mostra virtuale dedicata alle carte della donazione Morbiato e alla loro mobilità nello spazio e nel tempo
Il 4 dicembre 2021, in occasione della celebrazione del secondo anniversario del Museo di Geografia, una mostra temporanea intitolata Travelling Maps è stata allestita presso la Sala della Musica di Palazzo Wollemborg. La mostra, curata da Chiara Gallanti, presentava una selezione di carte geografiche e atlanti giunte in Museo grazie alla prima generosa donazione del collezionista Armando Morbiato, particolarmente interessanti per le traiettorie spazio-temporali conosciute dal momento della loro pubblicazione e svelate dal minuzioso processo di catalogazione portato avanti dalla collega del Centro di Ateneo per le Biblioteche Jlenia Minto.
Il tema risultava particolarmente in linea con l’attualità delle istanze legate alla mobilità nella ricerca e nella società contemporanea, cui si dedica il MoHuCentre dell’Università di Padova anche attraverso il progetto di Terza Missione Moving Knowledge/Mobility Expo, coordinato da Giada Peterle per il Museo di Geografia.
La mostra è stata riprogettata, adattata al web e tradotta in inglese, con l'obiettivo di coinvolgere anche il composito pubblico della rete in un dialogo permanente sui temi e le suggestioni legate alla mobilità degli oggetti stampati e delle idee da essi veicolati. Tra i libri e le carte coinvolti nella mostra sono gli esemplari donati al Museo delle Cronache di Norimberga di HArtmann Schedel (1493), dell’Italia Antiqua di Philipp Clüver (1624), del terzo tomo dell’Atlas Novus di Willhelm e Joan Blaeu (1640), dell’Itinerarium Italiae di Franz Schott (1660), dello schizzo della Foce del fiume Senegal di Joseph Lash (1765) e della Map of a portion of Central Africa di David Livingstone (1875).
Le Piattaforme
Phaidra
Phaidra è la piattaforma del Sistema Bibliotecario di Ateneo per la gestione e l'archiviazione a lungo termine degli oggetti digitali: immagini, documenti, e-book, video, risorse per la didattica.
MOVIO - Mostre Virtuali Online
MOVIO è un kit open source gratuito per la realizzazione di mostre vituali e percorsi tematici online, realizzato da un progetto coordinato dall'ICCU, nell'ambito del bando 2011 “Beni Culturali Invisibili: Una Risorsa Italiana Da Valorizzare” di Fondazione Telecom Italia.
Itinerari virtuali
Itinerari Virtuali è uno strumento per la creazione di percorsi tematici, messo a punto dal CAM nell'ambito del progetto Arte Scienza Tecnologia - La diffusione della cultura tecnologica e scientifica in una rete integrata tra università e territorio finanziato per gli anni 2012-2015 nell'ambito degli Accordi di programma Legge 6/2000.