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Displacement

La mostra di Laura Pugno al Museo di Geografia

 

Il Museo di Geografia dell'Università di Padova inaugura la mostra di arte contemporanea "Displacement" dell'artista Laura Pugno, curata da Giada Peterle e Giovanni Donadelli. L’esposizione, che esplora il tema della rappresentazione cartografica e dell’impatto umano sull'ambiente, sarà visitabile ogni domenica e martedì pomeriggio, negli orari di apertura del museo.

La mostra invita i visitatori a una riflessione profonda sulle geografie non visibili delle acque, evidenziando come le mappe tradizionali, in particolare le carte IGM (Istituto Geografico Militare), non restituiscano la complessità del mare. Laura Pugno, attraverso la sua opera, compie un "spostamento" dello sguardo che si sofferma non sulle onde del mare, ma sui segni lasciati dall’inquinamento, come frammenti di plastica e altri rifiuti accumulati sulle coste italiane. L’osservatore, muovendosi davanti alle mappe, scopre le ombre di questi elementi non cartografati, interrogando l'assenza di una rappresentazione delle nuove geografie fatte di microplastiche e rifiuti galleggianti.

Le opere di Pugno propongono un dialogo tra la cartografia tradizionale e la realtà contemporanea, mostrando graffi, forme e contorni di oggetti di plastica – un tappo, una rete, un bastoncino – che si fondono con le mappe attraverso una tecnica di frottage. Questo gesto simbolico sottolinea la necessità di riconoscere le "nuove" geografie generate dall’azione umana e invita a un ripensamento poetico e simbolico delle mappe stesse.

Il titolo della mostra, "Displacement", si riferisce sia allo spostamento fisico dei rifiuti plastici attraverso le correnti marine, sia alla condizione di "dislocazione" dello sguardo, che si allontana dal punto di riferimento tradizionale per cercare nuove chiavi di lettura. L'installazione pone una sfida allo sguardo zenitale della cartografia, chiedendo ai visitatori di chinarsi e osservare al suolo i segni di un mondo in trasformazione. Displacement è anche una condizione che indica un movimento, una distanza dal punto di riferimento e la ricerca di un nuovo equilibrio. Displacement è la deriva delle plastiche che si muovono attraverso le correnti; che sottoposte al logorio del moto ondoso si consumano e trasformano, fino a diventare frammenti, minuscoli granelli di sabbia. Nell’opera di Pugno, Displacement è una nuova simbologia cartografica che si anima solo attraverso il movimento di chi, guardando la mappa, ha il coraggio di trovarsi spaesato.

La mostra resterà aperta tutte le domeniche e i martedì pomeriggio, negli orari di apertura del museo. Il biglietto d’ingresso costa 3 euro e comprende la visita alla mostra. Per maggiori informazioni e prenotazioni, è possibile visitare il sito del museo all'indirizzo: www.musei.unipd.it/geografia.

 

L’arista

Laura Pugno vive e lavora a Torino. Le sue opere sono un invito a entrare nel paesaggio, approfondendo l’analisi dei confini sempre più labili tra umano e non umano, stimolando la contemplazione del territorio come estensione del conoscibile o come suo confine. La sua pratica artistica è orientata al processo e comporta un impegno diretto con la natura e i suoi elementi; lavora con diversi media e materiali, tra cui disegno, fotografia, scultura e video. I temi ambientali ed ecologici, al centro della sua indagine artistica, sono esplorati attraverso l’interazione tra arte e scienza, un dialogo che negli ultimi anni è diventato essenziale per parlare dei territori che stiamo perdendo.
Le sue opere sono state esposte in mostre personali presso l’IICM, Mexico City; Ca’Foscari,Venezia; A Tale of A Tub, Rotterdam; SÜDPOL, Lucerne; Fondazione Pistoletto, Biella; Fondazione Zegna, Trivero; MUSE, Palazzo delle Albere, Trento; Nida Art Colony, Lithuania; Peola Simondi, Torino; MART, Rovereto; MAN, Nuoro; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Tra le mostre collettive ricordiamo Casa Italia – Giochi Olimpici, Beijing; Reggia di Venaria Reale, Venaria; Museo Nazionale della Montagna, Torino; Forum Stadtpark, Graz; MAGASIN, Grenoble. Nel 2022 ha vinto Sustainable Art Prize, Ca’ Foscari, Venezia. Nel 2020 ha vinto la IX Edizione dell’Italian Council, promosso dal MIC, Roma. Nel 2013 ha vinto il premio Cairo, Milano.

 

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