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Dalla Via della Seta a Villa Revedin Bolasco
Svelata una collezione ottocentesca di cartoni giapponesi per il trasporto dei bachi
Conosciuta principalmente per il suo meraviglioso parco e per il complesso edilizio progettato da Giambattista Meduna, Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto vanta un patrimonio ben più ricco e variegato, cui da ultima si aggiunge una collezione di 80 cartoni per il trasporto dei bachi da seta dal Giappone all’Italia, oggetto di una fortuita scoperta. Risalenti agli anni compresi tra il 1867 e il 1880, i cartoni castellani costituiscono la raccolta privata più numerosa nel suo genere, testimonianza concreta della fiorente industria della bachicoltura nell’Italia dell’epoca.
La storia della collezione si lega all’epidemia di pebrina, che alla metà dell’Ottocento colpì i bachi del nostro paese, secondo produttore mondiale di seta dopo la Cina. La necessità di trovare un seme del baco da seta sano spinse gli imprenditori italiani a organizzare spedizioni in Oriente e in particolare in quel lontanissimo Giappone, che, da poco uscito dal suo isolazionismo, avrebbe trovato proprio nell’Italia un partner commerciale importantissimo.
Per trasferire il prezioso materiale riproduttivo all’altro capo del mondo, i produttori locali facevano deporre il seme-bachi su cartoni in fibra di gelso non edibile, contrassegnati con particolari timbrature e ideogrammi a garanzia dell’origine. I cartoni, grandi come un foglio A4 e dallo spessore di poco inferiore al millimetro, erano inoltre spesso corredati da un disegno a pennello identificativo del tipo di bozzolo, che sarebbe stato realizzato dal baco, e da un messaggio benaugurale. Ciascuno di essi arrivava a contenere da 35.000 a 50.000 uova, che restavano attaccate sulla superficie grazie alle secrezioni appiccicose peculiari delle farfalle asiatiche.
Fortunosamente ritrovata dal fotografo castellano Giancarlo Baggio prima dei lavori di restauro, che hanno interessato il complesso a partire dal 2012, la collezione è stata restaurata grazie al sostegno del Rotary Castelfranco Asolo. Per una completa restituzione alla fruizione pubblica si provvederà prossimamente all’allestimento di un’esposizione, mentre il Dipartimento TESAF ha finanziato una borsa di ricerca, che recupererà la memoria della bachicoltura e della seticoltura nel castellano proprio a partire dal ruolo centrale di Villa Revedin Bolasco per lo sviluppo agricolo del territorio.
RASSEGNA STAMPA